13 febbraio 2011 -"donne prosciutto alla ribalta!"


13 febbraio 2011:"donne prosciutto alla ribalta!"

risposte in cerca d'autore:
Nonostante trovi giusto, sano, commovente, che molte persone si uniscano per manifestare insieme, che ognuno abbia un'idea comune da difendere, c'è qualcosa che non mi torna, qualcosa che mi dice che, alla fine, non ce la facciamo proprio a non discriminare.
Uno striscione dal Pincio urla: “voglio un paese che rispetti le donne” ma io, da qui, voglio solo un paese che rispetti, sì, ma TUTTI.


 

1) Ho sentito parlare di “dittature pornografiche”, immoralità, poveri prosciutti che si prostituiscono, che addirittura fanno da contorno dando piacere e scatenando le attività venatorie di questi supereroi di cartapesta... che vuol dire? Stiamo per caso diventando un consorzio alimentare???

Questa domanda è stata adottata dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:   
Stiamo per…?!? Ma lo siamo già, mia cara! Da anni. Abbiamo cominciato con i beveroni per buttare giù “pancetta”, poi siamo passati al “porcellum” elettorale avendo avuto sempre o quasi dei suini nella classe politica e imprenditoriale; per qualche anno abbiamo avuto la “mortadella” al governo, ma l’hanno divorata in un boccone lasciandoci l’amaro in bocca, passando per quelli che, a destra, hanno fatto le crociate contro l’aumento del “gelato” alla bouvette della Camera mentre il Paese sprofondava nel baratro. Insomma, siamo un grande consorzio alimentare, che ormai – visto che abbiamo deciso di divorare noi stessi – ha cominciato a mangiarsi le “femmine” più succulente, trattate alla stregua di due etti di salame comprati sotto casa. Ora, mignottocrazia, videocrazia, gerontocrazia e alimentocrazia sono esattamente la stessa cosa, se ci pensi bene, o comunque facce di una stessa medaglia.

2) Come mai sento parlare di donne come piccole fiammiferaie con le calze a rete, che in tv raccontano di un generosissimo presidente del consiglio capace di aiutarle ad attraversare la strada e che magari, qualche fiammifero, se lo compra pure per aiutarle?

Questa domanda è stata adottata dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
Da giornalista, ti dico che certe notizie non le puoi tenere nel cassetto. Sempre da giornalista, ti dico che la stampa di entrambi gli schieramenti sta esagerando. Da cittadino e da genitore, penso che 1. compri ciò che è in vendita; 2. fa schifo chi compra carne umana da letto sia che lo faccia sulla strada sia che lo faccia nel lettone regalato dal nuovo zar, ma fanno egualmente schifo i genitori che spingono le figlie a “darsi da fare” con il vecchio di turno per costruirsi un futuro facile. Il futuro te lo costruisci in altro modo, non scopandoti o facendoti scopare dal potere.

3) Io, povera donna, sono stata chiamata in piazza a denunciare il fatto che il mio corpo sia stato ridotto ad una specie di "prosciutto" a disposizione della voracità del palato maschile e quindi, tutta rosa (come un prosciutto cotto), dovrei mettermi in mezzo a tante altre prosciutte rosa e fare la manifestazione rosa per le donne rosa, per il "popolo rosa" ebbene: mi 'vergogno'. Perché?



Questa domanda è stata adottata dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
Ah, non lo so. Diccelo tu. Io invece mi vergogno di essere italiano, in piazza non ci sono sceso perché avevo a casa una figlia con l’otite ma ci sono sceso idealmente, e non solo per le donne ma per tutti noi, cittadini onesti, che ne hanno le palle piene di questa gente e della loro cafonaggine. Poi va da sé che oltre alle escort ci sono anche gli escort, o potremmo chiamarli bedford, o transit… Ma il punto è: perché questa gente si prostituisce? è una scelta personale o questa cosa va più in profondità e ormai siamo all’allarme sociale. Io credo che siamo all’allarme sociale, allarme rosso, me che scendere in piazza sia sacrosanto, almeno per dimostrare che non tutto il popolo italiano è passivo come tradizionalmente ha dimostrato di essere, almeno negli ultimo trenta-quarant’anni. L’importante è che non si superi mai il limite. Per non mettersi al livello di quelli che già abbondantemente l’hanno superato…


Questa domanda è stata adottata anche dalla giornalista Marga Esposito il 19 febbraio 2011:
Nell'appello alla mobilitazione delle donna italiane "Se non ora quando?" del 13 febbraio, si parla del superare "i limiti della decenza", termine dal significato ambiguo, in alcuni casi bigotto, amato perlopiù da perbenisti, ammuffiti, terrorizzati dallo sporcarsi le mani dalla realtà, dal pluralismo e dalla complessità esistenziale del mondo. Il concetto di "decenza" non ha limiti o ambiti definiti ed è stato prevalentemente utilizzato in situazioni reazionarie, di tentata censura nei confronti dell'esercizio di fondamentali diritti e libertà civili; in tal modo l'effetto boomerang -in particolare per le donne stesse- di cui argutamente scrive Antonella Barone, nell'acuto commento al post, è assicurato. In virtù di tutto ciò comprendo e condivido quel senso di forte imbarazzo, tradotto nell'interrogativo diretto della domanda in: "perché mi vergogno?"
4) Usare solo il rosa, dico: non è discriminazione anche questa?

Questa domanda è stata adottata dalla giornalista Marga Esposito il 15 febbraio 2011:
 Certo: nulla contro il diritto di manifestare ma penso che la nostra sinistra (o centro-sinistra qual si voglia nominare) e non solo, "stia proprio alla frutta" se per denunciare, in maniera massificata un mal governo, (sono clemente nel chiamarlo governo), considerato dalla maggior parte d'Europa prevalentemente la grande barzelletta, debba chiamare in causa "le donne" come protagoniste di una ribellione popolare -usando di nuovo lo stereotipo femminile e chiamandone in causa persino la dignità, quando l'unica sovrana dignità da difendere con le unghie e con i denti è quella dell'individuo.


Questa domanda è stata adottata anche dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
Io invece dico che il rosa ci rappresenta tutti. E aggiungo che prima che per difendere i diritti della donna calpestati, dovremmo scendere in piazza tutti (anzi, avremmo dovuto farlo molto prima) per difendere i diritti dei bambini, maschi e femmine, italiani e non italiani, che anno dopo anno sono stati erosi e frantumati:m in televisione, per strada, nelle pubblicità delle nostre città, sui giornali… Ai bambini non pensa nessuno. Allora spero che quella del 13 sia stata solo la prima di tante manifestazioni a difesa dei diritti di tutti, e che la prossima sia dedicata ai bambini.

5) Vorrei protestare per tutto e CON tutti: maschi, femmine, mix, piante, (con quello che respirano!) animali, acque, acari, sorgenti, sole, stelle (non, si vedono più!) . Voglio tutti a ribellarci proprio tutti! Finché ci sarà solo un colore (rosa poi!) a manifestare, non muoveremo nulla e continueremo a non essere uniti. Voglio-tutti-i-colori-di-questa-Italia! Voglio l'Italia! tutta! e l'unione vera che ci dovrebbe esser fra i cittadini di questo stato!!!… scusate mi sono esaltata... hmmm, sto esagerando, o sto prendendo proprio sul serio la ricorrenza del 17 marzo???

Questa domanda è stata adottata da Guido il 15 febbraio 2011:
Aggiungerei una quattordicesima domanda: perché si ricorre così spesso alla piazza? Abbiamo inventato la piazzocrazia? Il Parlamento che ci sta a fare? Perché questo nostro povero Paese è ridotto a folle che “scendono in campo”, altre che “scendono in piazza”, altre – o le stesse? - che come incantate godono di spettacoli televisivi dove avversari politici si avventano l'un contro l'altro come galli da combattimento sostenuti da fans e aizzati da “conduttori” il cui scopo principale è quello di farli litigare il più possibile? Perché abbiamo dimenticato il rispetto per gli altri, per l'avversario politico che non è altro che una persona che dà alle cose pesi e priorità diverse dalle proprie? Perché “tanta rabbia in corpo”? È il concetto di “rispetto” che va riscoperto, è l'abitudine ad esso come nostra seconda natura che va coltivato; il rispetto per tutti e per tutto ciò che ci circonda, siano esseri viventi che cose inanimate; e il rispetto per tutto ciò che ci circonda significa rispetto per se stessi, perché noi siamo il riflesso di ciò che ci sta intorno. Ed il rispetto ci unisce, pur nella diversità, diversità che è feconda sempre e in ogni caso.
Per cui, in risposta alla domanda numero 5, i colori li vogliamo tutti, il rosa sì, ma non solo; e vorremmo che tutti fossero rappresentati dai tre colori che ci uniscono in un unico popolo che speriamo ritrovi la sua strada.


Questa domanda è stata adottata anche da Antonella Barone il 20 febbraio 2011:
Protestare per tutto? Una grande piazza piena di colori (ben abbinati), inni e cori selezionati, slogan mai volgari, cartelli con vignette efficaci come la tua. Capisco che il tuo esigente senso estetico sarebbe appagato, ma io lo vedo un po’ dispersivo. Scusa, Viola questa ironica accusa che rivolgo anche a me stessa: confesso che da qualche anno le manifestazioni mi sono sembrate spesso brutte e tristi, piene di retorica e sguaiatezza ( per esempio quella di Piazza Navona di luglio 2008). Il mio però non è snobismo, è depressione. Vedere che si è capaci solo di unirsi per frazioni di interessi sia pure legittimi, mentre la passione brucia sotto le ceneri e l’indignazione non trova ancora parole comuni a tutti noi mi rattrista. Sentir tirar fuori da donne di sinistra problemi di morale sessuale e concetti di “decenza” (basta leggere il vademecum della manifestazione) e sentir liquidare altre donne solo come puttane è davvero avvilente. Saranno almeno persone, come lo sono anche gli assassini e i mafiosi, verso i quali noi garantisti utilizziamo sempre, ovunque e giustamente termini che ne rispettino la dignità? Ebbene, in questo caso sembra che essere donna sia un’aggravante.
La mia dignità non si sente offesa dalle varie D’Addario, né dalle donne che scelgono la prostituzione. Ma candidare la D’Addario, come pure un cugino incompetente, è ingiusto. La morale sessuale però non c’entra niente e neanche la dignità delle donne che hanno scelto di non prostituirsi. Il problema del premier non è che va con le escort ma che dice che non è vero. Se lo gridasse al mondo con orgoglio e ne candidasse qualcuna che dichiari la sua vera professione non dico che lo voterei, ma lo difenderei. 
Ingiustizia, bugie, scarsa considerazione dell’intelligenza degli italiani , conflitto d’interessi, frequentazioni pericolose (e non aggiungo reati perché voglio essere garantista fino in fondo), non sono già motivi sufficienti ad animare le piazze? Già, perché, nonostante quello che ho detto e a rischio di contraddirmi, credo che non sia più tempo di sottigliezze e che le piazze debbano continuare a riempirsi , per vincere la depressione, recuperare la passione e mostrare al resto del mondo un’ Italia diversa.


6) Pensavo: se si smettesse di guardare i falli altrui, si potrebbe pensare davvero finalmente ad una capitale migliore e ad un'Italia dignitosa?

Questa domanda è stata adottata dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
A Roma è pieno di colonne e obelischi… Hai voglia a non guardare più falli!... Pensa alle bancarelle in centro e a termini sulle quali svettano grembiuli fallici e mussoliniani… Il fallo vende, anche se spesso è da calcio di rigore… Quando poi al governo hai un pubblicitario-proprietario di tv, è chiaro che si finisca per tirare fuori tutto l’altarino sessuale. Il sesso vende, come sanno anche i direttori dei giornali…


Questa domanda è stata adottata anche dalla giornalista Marga Esposito il 18 febbraio 2011:
Nella risposta mi rivolgo anche a quella, data dal giornalista Luca Leone: credo che la domanda strizzasse l'occhio ad un significato ben preciso che, nell'accezione di falli, voleva solo ironicamente avvalersi del doppio gioco in ambito sessuale. Credo in realtà che l'attuale lotta politica e partitica, pare non persegua alcun fine sociale, che in tal modo, certo, non conseguirà; l'attenzione esasperata e "disperata" verso gli errori della controparte, maggioranza od opposizione che sia, si sta rivelando un deterrente, anzi una zavorra, per la realizzazione di un qualsiasi progetto o processo evolutivo a vantaggio del nostro Stato; bensì rende maggiormente possibile -attraverso "distrazioni" mediatiche- la deresponsabiolizzazione dell'attuale governo riguardo le "voragini" create nel Paese. Il concetto da divulgare "esasperatamente" deve essere (come già si sta in parte facendo): la Pena UGUALE PER TUTTI I CITTADINI in caso di reato e la sospensione dalle cariche pubbliche in caso l'incaricato fosse inquisito.



7) "...e così destra e sinistra e centro e tutti, si unirono, più saldi e solidali che mai, per trovare una soluzione su come salvare tutti noi e questa Italia e questa capitale tanto belle ma di una tristezza che fa soprattutto vergognare. La destra e la sinistra e il centro e tutti, dopo le parole, agirono anche! e, dopo la risoluzione, tornarono a ” litigare” finalmente come sempre,  per sempre, felici e contenti... fino al prossimo reale problema".  
Non può che essere solo una favola o c'è davvero speranza?

Questa domanda è stata adottata dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
Non c’è speranza. Se non rottamiamo tutti i vecchioni e i vecchiacci della politica e non svecchiamo il Paese, restituendo la sovranità al popolo, resteremo sempre così. Non esiste rivoluzione, come la storia ci insegna. Le rivoluzioni sono sempre organizzate, gestite e utilizzate dall’alto. Il punto è recuperare sovranità, ridurre il numero dei politici e le spese della politica, mandare a casa un bel po’ di incapaci e rimboccarci le maniche. Certo che se la pornocrazia devono mandarla a casa quelli che hanno bombardato Belgrado per un posticino al tavolo della pace a contendersi qualche briciola, che poi sono gli stessi (sempre loro) che non hanno fatto un fico secco per salvare la Bosnia in quattro anni di guerra,non stiamo messi bene…


8) Se si togliesse dai TG ogni servizio che parla di escort e sesso, cosa ci arriverebbe oltre al vuoto e alle notizie sugli zoo? Che notizie darebbero oltre alle tragedie di roghi, pestaggi e ammazzamenti sanguinolenti e sanguinosi?

Questa domanda è stata adottata dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
Ohilà, mia cara, e le cinque esse del giornalismo nazionale dove le mettiamo? Sesso, sangue, soldi, sport e spettacolo non possono e non potranno mai mancare. E sennò, come li vendi gli spazi pubblicitari agli inserzionisti? … magari gli stessi coinvolti in storiacce con la esse…?!? Sveglia!!!!!!

9) Mentre ci si distrae con i presupposti atti sessuali del presidente del consiglio, l’opposizione si scandalizza e spende ben 3'38'' per parlare di lui e delle sue “prostitute”. Ho l'impressione di vivere in una pagina di novella duemilaundici, forse sbaglio ma mi chiedo: tutto ciò, è veramente opposizione?

Questa domanda è stata adottata dalla giornalista Marga Esposito il 15 febbraio 2011:
Sono d'accordo col fatto che non lo sia. Penso decisamente che il Paese dovrebbe smetterla con il clamore mediatico riguardo i costumi etici del presidente del consiglio, mentre la magistratura si debba occupare, come sta facendo, dei suoi presunti reati. Ciò che ci dovrebbe interessare è che non si contravvenga alla Costituzione, che non vengano candidati degli incapaci e/o che non ci sia una figura istituzionale ricattabile: ma non trascuriamo che, se escludessimo come veri, i presunti reati, una parte di ricattabilità è comunque direttamente proporzionale al moralismo in cui è caduto il Paese. Si è creato un vuoto di opposizione che dovrebbe essere basata sulle vaste problematiche economiche, politiche e sociali che attanagliano lo Stato. Ci sarebbe molto da lavorare, da discutere, da OPPORRE senza le interferenze da misero gossip su cui si catalizza tutta la morbosità del Paese, succhiando le intere energie invece occorrenti per salvare l'Italia. O siamo senza speranza? e scusa di nuovo se termino con un'altra domanda.


Questa domanda è stata adottata anche dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
Uno parla di quello che sa. E questi dell’opposizione, poveracci, di che devono parlare? Di programmi di governo per il futuro? E che roba è?! Mica è competenza della politica…?!? È competenza dei comici. Si sa che è così…


10) Se qualcuno mi dice che mi stanno trattando come un contorno, penso che questo qualcuno non sia venuto in mente il pensiero successivo: ossia che probabilmente io abbia scelto di fare il contorno ma che abbia anche deciso che l'altro... sia il pollo. 
Come mai non si pensa alle persone come esseri capaci di decidere chi essere, come comportarsi e che lavoro fare?

Questa domanda è stata adottata dalla giornalista Marga Esposito il 15 febbraio 2011:
Ci sono stati anni in cui questi concetti (valori civili raggiunti) sembravano acquisiti e più che superati in Italia; oggi è avvilente constatare come il paese stia regredendo e come questi valori siano stati rinnegati. Per la Costituzione lo "sfruttamento" della prostituzione è un reato ma non lo è il prostituirsi o l'usufrutto della prostituzione; a questo punto pochi di noi cittadini hanno avuto la fortuna di non doversi prostituire nei propri ideali o "credo", nell'arco della propria vita, purtroppo nell'attuale civiltà, per motivi di sopravvivenza, forse ognuno di noi almeno una volta lo ha fatto o lo farebbe.
La prostituzione intellettiva forse è molto più dura di quella fisica soprattutto per chi è munito di "idee". Ora ci si ritoglie pure la libertà di fare ciò che si vuole del proprio corpo e della propria emotività, e qualsiasi lavoro basta che sia legale; purtroppo il centro-sinistra (ormai tutto centro e niente sinistra) dimostra, con la sua opposizione sensazionalista, di aver perso quei solidi principi progressisti che la distinguevano; si sta così rimangiando anche i diritti individuali, facendo "comunella" ad ogni occasione con il clericalismo più moralista e bigotto, prestando il fianco per questioni di "lana caprina" sugli impercettibili "progressi" del cattolicesimo: non è prostituzione questa? e scusa se finisco con un'altra domanda.

11) … un’ultima domanda: ho preso in prestito un concetto di Montaigne che mi gira in testa da sempre e mi pare tanto calzante: "Anche sul più alto trono del mondo non siamo seduti che sul nostro culo". Se ne convenissero tutti, potrebbe essere davvero un giusto inizio?

Questa domanda è stata adottata dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
Dai tempi di Montaigne il culo ha assunto un ruolo diverso, è stato – come dire… - sdoganato… persino in prima serata su Rai Uno, la tv dei vescovi e delle famiglie... La rete che trasmette le “meraviglie” si san remo… (insomma, non proprio il santo in quanto tale, sennò sarebbe telereliquia…). Il culo è parte nobile di noi, come i piedi e le orecchie. È parte integrante e irrinunciabile del tutto che siamo. Anche se poi c’è gente che lo usa per fare soldi, anche in prima serata in tv, e non sedercisi sopra. Il problema è che non siamo un tutto sociale, che non esiste un vero corpo sociale che badi a come le parti di noi stessi e del corpo sociale intero siano non usate ma rispettate. Ricordate ex ministri di sinistra che andavano a fare la comparsate al bagaglino, dove qualche culo si vede? Ecco, possiamo anche partire da lì: non mi interessa avere dei portacolori del mio culo, che asseriscano di difenderlo, quando è evidente che non è così. Non affiderei mai la difesa del mio fondoschiena a un politico, mamma mia. Allo stesso modo, non m’aspetto che parta dai politici il rispetto per la società in cui viviamo, per i più deboli, per i diritti fondamentali. Quelli sono politici. Ormai lo dice la parola stessa che non ti puoi fidare di quella gente. E poi non c’era quel proverbio che diceva: la vita è questione di culo, o ce l’hai o te lo fanno? Ecco: ce l’hanno fatto. E la piazza può essere un modo per rifarci una verginità sociale, visto che ogni altra agorà è occupata dai signori e dalle signore della politica, cioè da quelli che il culo ce l’hanno fatto. Il problema è che in piazza ci sono gli infiltrati, gli stessi che magari andavano a vedere culi al bagaglino quando erano al potere e ce lo facevano socialmente, magari inserendo tasse mai rese per entrare nell’euro…

12) Ci sarà qualcuno che si farà le stesse domande o mi lascerete sola?

Questa domanda è stata adottata dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
Mi sa che ti lasciamo sola… ;-) 


Questa domanda è stata adottata anche da Antonella Barone il 20 febbraio 2011:
No, non sei sola, ti mando questo come prova.

13) Da soli si può fare una manifestazione?
Ma come dovrei vestirmi? rosa no, giallo no, di rosso o nero neanche a parlarne... e nuda???ah! No! poi sembra una manifestazione di nudisti che discriminano quelli che si vestono.
Vorrei vestirmi da individuo ma come si fa?
Un individuo come fa ad essere uguale all'altro nella sua diversità?
E certo con le idee, ma le idee si vedono?
Ne uscirò da questa cosa?...
mi sa di no.
Allora che si fa, si ricomincia?
Io sono pronta.
Nel frattempo, domando e vi lascio con il mio annuncio: "AAA cercasi risposte per domande orfane, no perditempo, max serietà -ore pasti".

Questa domanda è stata adottata dal giornalista Luca Leone il 16 febbraio 2011:
Come no?!? Io manifesto tutte le sere contro i colpi di mano delle mie figlie. Ma tanto non m’ascoltano minimamente. Speriamo diventino presidenti del consiglio, ma va bene anche ministro per le riforme costituzionali…

[Per inserire un'opinione generale c'è la possibilità di scrivere da soli un commento in posta un commento che troverete in fondo alla pagina.
Riguardo le domande, ovviamente, si può rispondere anche a quelle che hanno già avuto una risposta. Per avere la vostra risposta pubblicata, indicate il numero della domanda a cui fate riferimento, firmatela e speditela a blu@violadimassimo.com]

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara prosciutta, perchè anche tu saresti una prosciutta tutta rosa come le "porelle" che sono scese oggi in piazza, se solo ti dovesse capitare di cercare un lavoro, voler, anche solo lontanamente, pensare di poter far carriera, volessi mettere al mondo dei figli mentre lavori, vedere la tua busta paga uguale identica a quella del tuo collega pari-grado o, ancora, farti pungere dalla vaghezza di voler far politica o far parte del consiglio di amministrazione della tua azienda preferita quotata in borsa! Ebbene si, perchè anche solo andando un cicinino oltre all' ultimo discorsetto sentito da questo o quel politico, avresti meravigliosamente scoperto che era di questo che si sarebbe parlato oggi. Dei diritti, non ancora riconosciuti, di tutte le donne, anche quelle che si possono permettere le calze a rete e che decidono di prendere una scorciatoia piuttosto che la strada più battuta. Bastava andare a "toccare" con mano per vedere con i propri occhi e non con le chiacchiere altrui, che insieme alle prosciutte c'erano salami di tutte le età, hot dog di tutte le razze, piccole mortadelline in carrozzina e rotolini di coppa azzurri (strano li abbiano fatti entrare!!!!). Intravedo, dal mio punto di vista, un certo vago senso di qualunquismo nel giudicare e quindi sminuire l'impegno di tante persone senza sapere, poi, veramente, di cosa si parla. Farsi, avere ed esprimere le proprie opinioni è, assolutamente, giusto, ma approfondire prima di "giudicare" sarebbe sempre comunque cosa buona e giusta!
Poi invitami a pranzo (ore pasti) che cerchiamo di dare una famiglia a tutte le tue domande...anzi, invita un pò di gente così facciamo la nostra piccola manifestazione personale...scegli tu il colore!
Alessia Franciolini (me tocca firmarla altrimenti appaio come anonima!)

Anonimo ha detto...

Mi sembra che porsi/ porre delle domande sia il miglior modo per approfondire e quelle poste da Viola sono provocatorie ma non retoriche.Io, che nella mia vita ho votato tutti i partiti della sinistra, non sono andata alla manifestazione soprattutto perché temo le mobilitazioni che distraggono dai temi di sostanza, perché e il moralismo di ritorno che nasconde, proprio per noi donne, insidiosissimi effetti boomerang.E poi stà storia che la prostituzione debba essere sempre collegata al corpo. Quando facevo la sceneggiatrice per sbarcare il lunario ho scritto con ghost writer film erotici. Bene, io credo di essermi prostituita ed invidiavo le attrici che interpretavano quello che scrivevo perché coinvolgevano SOLO il corpo.
Assieme al moralismo di ritorno guardo con sospetto, anche la mancanza di ironia della sinistra : e il post di Alessia mi conferma entrambi.
Antonella Barone

Anonimo ha detto...

Sì, francamente ho anche io la sensazione che l'ironia e la libertà di muovere il proprio pensiero fuori da sagome preconfezionate, siano andati in vacanza... e guarda caso sono entrambi elementi che, secondo me, caratterizzano la "vivacità" del pensiero libero, inteso come strumento di ricerca per un possibile e reale percorso di crescita e miglioramento della persona. Ho detto "persona", non donna...
Le "provocazioni in punta di lingua" lanciate da Viola nel suo blog mi hanno "divertito" e allo stesso tempo, trovandomi con le sue stesse perplessità sull'argomento, mi hanno dato conferma e conforto sul fatto che esistano anche posizioni meno rumorose all'esterno (mi riferisco alle manifestazioni di piazza "monocromatiche") che posseggono il vero tam tam del cambiamento.
Sono donna, non sono andata in piazza e sono avulsa ad ogni "scatola", di qualsiasi forma e colore sia, che contenga, a rotazione , donne, omosessuali, e "diversi" in genere (per carità eh, mai tutti insieme: sembra una raccolta differenziata!!).
La dignità delle donne si esprime in ogni ambito che ci vede coinvolte: questa è la vera lotta perché è quotidiana. E soprattutto, la dignità non si decide in piazza. La piazza, in questo caso "distrae" e crea "la giornata". Che tristezza... E soprattutto, concordo con Antonella che teme l'effetto distrazione e quello "boomerang" per noi donne.
E poi... la dignità non riguarda esclusivamente le donne ma ogni essere umano.
Francamente mi lascia un po' perplessa il commento di Alessia a riguardo del "giudizio" che secondo lei ha espresso Viola nel suo (a mio avviso) divertente e acuto "balletto linguistico": non ho avuto la sensazione che Viola giudicasse proprio niente ma che guardasse da una diversa angolazione, e con un certo approfondimento, l'argomento in questione solleticando reazioni proprio per aprire a un confronto.. L'ironia, in genere, nasce dopo l'informazione.
Luciana Cedrone

Viola ha detto...

Alessia,
con tutti questi salumi stai per caso rispondendo al quesito numero 1 sul se "stiamo divenendo un consorzio alimentare?"
Non pretendo di essere compresa da tutti, figurati poi con anche una vignetta satirica! E' umanamente impossibile e questo, esponendomi, lo avevo messo in conto.
Non sono venuta come donna alla manifestazione in piazza il 13 febbraio perchè, io, ho scelto, di manifestare da qui: prima di tutto e fermamente come persona (non come "prosciutta" e neanche come "porella" come hai definito le donne della manifestazione). Ho manifestato spendendo giorni (e anche notti!) per trovare un modo di porre delle domande il più correttamente possibile, a cui, chi vuole, può rispondere come ho esplicitamente richiesto (se ne prendi in adozione una o più, te la pubblicherò certamente come ho fatto con il tuo commento).
Non risponderò sul qualunquismo o sulla tua idea riguardo la mia presunta disinformazione di cui mi accusi perchè, oltre al fatto che ognuno è libero di pensare come vuole, lo troverei sterile.
Visto che il mio modo di scrivere, a te, non è arrivato come vorrei -ossia rispettoso per tutte le persone me compresa e sopra le parti- non mi dilungo ma ti mando un link che forse sarà capace di dire qualcosa di più comprensibile riguardo altre persone che non sono andate alla manifestazione: http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/luxuria-bernardini-donne-13-febbraio-745701/
probabilmente troverai, come è normale, alcuni motivi condivisibili e altri no, insomma c'è un po' di tutto inclusa una motivazione che mi appartiene, di cui non dirò, per rimanere sopra le parti come da mia intenzione.
Nel frattempo, continuo a manifestare, ora domani e sempre per ciò in cui credo.

Viola ha detto...

Antonella,
ti ringrazio per il commento in cui in poche righe hai condensato tanto e mi fa immensamente piacere che tu abbia colto l'ironia di questo post.

Viola ha detto...

Luciana,
ringrazio davvero molto anche te, per il tuo chiarissimo "colorato" ed efficace commento.

Anonimo ha detto...

Personalmente ritengo validi i più svariati punti di vista, perché sono la misura di un rapporto concreto e oggettivo con la realtà. Dissento nella maniera più assoluta con l’epiteto di “qualunquismo” che ti viene attribuito, semplicemente perché non gli viene assegnato il giusto significato. Direi che una persona qualunquista non si interroga, non si mette in discussione e, soprattutto, non vive in un narcisismo bieco, accettando passivamente tutto ciò che gli si propina. A rigor di logica mi tocca dire che nelle tue domande e nelle tue risposte nulla si associa al significato di qualunquismo e, sempre a rigor di logica, mi tocca dire che non sei una qualunquista, anzi. Grazie Viola per il coraggio e per le criticità che poni, ma soprattutto grazie per la straordinaria capacità di ironia con cui trasmetti i messaggi.
Da parte mia il concetto di persona -di cui avete tanto dibattuto- è sacrosanto, così come il concetto di libertà. Allo stesso tempo la ghettizzazione è deleteria sia perché semplicemente crea disuguaglianze sia perchè, chi la compie, è seriamente un "disadattato".
Mi spiace per questi ultimi, ma banalmente penso che bisogna costruire e costruire insieme, bypassando i ghetti nel senso di “stare sopra le parti”, assurgendosi a persone degne di un confronto critico e “ripetitivamente” costruttivo.
Maria Falcone