"CAOS2012" - il dietro le quinte



CAOS2012

"Non è proprio il continuo movimento a creare un'opera... immobile?"
dietro le quinte

Sogno, beatamente sogno: un sacco di gente, lo studio è un teatro e non ci si entra, il mio testo è interpretato da Lucia e io sono contenta perché ho uno studio davvero grande e anche una sala video. Quasi la Gagosian Gallery!
Mi sveglio acc! nooo! realizzo che il mio studio è di pochi metri quadri, tanti dipinti a cui dico "Buongiorno!" ogni giorno e non ho una sala video. Come faccio? Ne devo avere una assolutamente.
Inutile pensare a cosa avrei potuto avere e a cosa mi piacerebbe avere, non è e non è mai stato nel mio pensare e allora vedo ciò che ho e lo sfrutto al massimo, la saletta mansardata della divulgazione (dove c'è il pc) diverrà una sala video e tutto il resto come sempre: esposizione (fissa per cui non devo fare quasi nulla tranne le pulizie -vitali-) e il solito piccolo posto per l'attore, esattamente come è capace di fare un bravo cuoco che, anche con pochi ingredienti,  crea qualcosa che lascerà un sapore sublime.
Ok si farà, poi, se il sapore sarà sublime... lo vedremo.
Ragiono sul caos e sul movimento, penso e mi stupisco di quanto movimento ci sia intorno ad un'opera che poi rimarrà immobile in eterno, un paradosso! penso e ripenso, semplifico il pensiero filosoficocontorto e da qui parto con il titolo della mostra.
Decido un fine settimana, tre giorni di passione, prendo più di un mese e mezzo di organizzazione, uso le mie molteplici personalità sfruttando quella di: pittore, scrittore, videomaker, grafico, ufficio stampa, allestitore, curatore, divulgatore, webmaster e... pulitore!
Chiamo una persona che stia con me per tre giorni che si occupi di dare informazioni sui dipinti e video, accoglienza e guardaroba; compro vino,  stuzzichini e poi  invito, invito e invito.
Cosa accadrà? Chi verrà solo per bere? Chi si accorgerà che c'è stata un'organizzazione dietro? Chi noterà che ho un sacco di personalità? E' normale averne o verrò segnalata?
Ma soprattutto: verrà qualcuno a vedere i miei video e dipinti? e alla performance "Lettera d'Amore Contemporanea" ci sarà qualcuno? avrò abbastanza sedie?

Ho l'ansia, perfetto: sono al passo con i tempi.

Bene, si parte: meglio truccarsi l'età avanza e se sei distrutto inizia a vedersi. Imparo anche a mettermi un po' di fondotinta, sarebbe pure ora. Scarpe turchesi con tacco (inutili, la bella ragazza ingaggiata ha comunque 20 cm più di me senza aiuti), vestito nero, collana nera. Sono pronta.
Si apre... si apre? "oddio".
Arrivano Carla, Guido, Clara, Nucci, Luca, Laura, Enrico, Sabrina, Marta, Alessia, Antonella, Toni, Paola, Angela, Costanza, Emanuele.
"PURE LA SALA VIDEO HAI?" e certo! ho uno studio elastico io! 3 posti d'onore e poi, in fondo, come dice il mio amico Emanuele, nelle sale video dei musei ci sono tanti posti per sedersi ma alla fine, uno solo ogni tanto si siede lì con pazienza per vedere lo scorrere delle immagini e a cercare di capire le parole fra un volume troppo basso ed un altro.
Tre persone a vedere i miei piccoli corti saranno quindi un vero successo.
Ecco ancora Massimo, Monica, Andrea, Rosa, Emanuele, Claudia con due amiche, Fabio, Simonetta e Maria.
Bene, qualcuno viene, bravi: io ad un ottavo piano non sarei mai andata, meglio su strada, provo meno imbarazzo.
Ho mal di piedi. Sono contenta... sono contenta?
Poi Andrea, Adriana, Roberta, Silvia, Pina e Marina.
Ecco anche Luciana, Claudia, Luisa e poi Paolo e Simona visti una sola volta 10 anni fa ad una mia mostra alla Cripta della Chiesa Anglicana, Viviana e Massimo.
Fine, basta non viene nessuno, tic tic tic è il rumore del timer dei termosifoni ma in realtà sembra quello dell'orologio e incute la stessa tensione, passano i minuti e anche le ore e qui non si vede più nessuno.
Decido fintamente che non lo faccio più, che non è possibile passare un mese e mezzo ad organizzare senza dipingere, mi mancano i colori, la mia matita nera fra le mani, i miei pantaloni a quadri di lana con il maglione marrone, i miei guanti  rossi senza dita, insomma, mi manca il mio abbigliamento che potrebbe competere con i personaggi de "Il quarto stato" e mi mancano quei sandali rotti con le macchie di colore.
Le cinque, le sei, le sette, le sette e dieci e quindici e ventotto e trenta,  le otto!
 buuuuuuz buuuuuuz buuuuz (questo è il rumore del citofono) non la smette più. Chi è?... Chi?... Chi è? in realtà non li conosco tutti, imparerò anche i loro nomi? E' troppo piccolo qui, c'entreremo? ma sì, come andrà andrà ed entreremo tutti... credo.
Ecco Lucia Ciardo con la sua amica truccatrice Barbara, le preparo il vestito nero, la collana nera, un guanto lungo nero e il cappello rosso. E' bellissima, Barbara la trucca, bella, brava Barbara. Sembra uscita dal quadro, perfetto: io, mi illumino di nuovo.

Buzz Buzz Buzz eccoli, dove li metto? le sedie sono pronte, sembra un piccolo teatro, incastro le persone con una sapienza improvvisata che il giorno dopo mi dico: ma come è accaduto?
Tutti (quasi) seduti, ho 19 sedie. Una maniaca delle sedie. Qualcuno è in piedi, spero non stia troppo scomodo.
Scccchhh... Silenzio, si inizia: Ennio, un bel signore con la barba un po' distinto ma con una piccola vena di follia negli occhi, si mette il cappellone bianco, la cravatta rossa e presenta: "Signori e Signore ben venuti agli incontri oltre Viola: pittura teatro musica e altri deliri... presentiamo... "lettera d'Amore Contemporanea" scritta da Viola Di Massimo e interpretata da Lucia Ciardo... buona visione".
Sono in fondo, all'ultimo banco dietro al muro come a scuola, faccio foto a caso, chiudo ogni tanto gli occhi perché ho paura che l'attrice non ricordi nulla e ho paura perché l'ho scritta io e anche io non ricordo più nulla. Lo so, è stata già interpretata da Lucia al teatro Di Documenti, al Caffè Letterario ma un po' di inquietante timore, ammetto, ce l'ho.

Lucia si muove nello spazio come un dipinto, è a suo agio, la gestualità, le espressioni, il cappello rosso che si muove completa la mia opera proprio nel mio studio.
Sì, Si muove: il mio dipinto finalmente si muove! Ho un momento di senso di onnipotenza ed egocentrismo che però ho l'accortezza di tenere per me, poi, mi ridimensiono.
Guardo il pubblico, nessuno sbadiglia: tutti rapiti a guardare, ascoltare Lucia.
Sì sì, sono contenta ho fatto bene.
Applausi.

Un mese e mezzo speso bene e io so che il giorno dopo avrò la mia matita nero fra le mani anche per fare un solo segno, per ricordarmi che tutto ma proprio tutto, nasce da lì.

Tolgo le sedie, ripristino la sala video, vino e varie, si beve, si parla, ci si conosce o riconosce; vedo le persone a proprio agio e gli occhi di tutti sorridono, questa cosa mi riempie.
Penso: qui e ora, nessuno è in crisi.
Bevo un bicchiere di vino bianco, buono, sano, senza bolle. Guardo tutti, li ringrazio da dentro perché la condivisione è una gran cosa. Voglio conoscere chi sono, cosa fanno come vivono.
Parlo un po' con Giorgia che si propone di farmi da modella e accetto al volo, Barbara, Caterina, Toni, Claudia, Mimma, Valerio e poi Stefania, Francesco, Massimo, Giulia, Monica, Claudio, Anna, Andrea, Tiziana, Stefano, Raffaello, chi dimentico?  voglio imparare i nomi e i visi di tutti perché senza di loro io, quel giorno, non sarei esistita così tanto.

La serata, le luci, i rossi, il vociare e l'atmosfera assieme a tutto questo movimento mi fanno pensare agli eleganti bordelli francesi dei dipinti di Toulouse Lautrec.
Mi piace, nella prossima vita se dipingerò ancora, farò anche la maitresse di quell'epoca, elegante e con un bel boa rosso attorno al collo, l'immagine è bella e sarò immobile, dipinta ad olio.
E' l'una o le due, qualcuno ha fame, il frigo è vuoto ma ho la pasta e i capperi quindi ovviamente: pasta con capperi per i 12 rimasti. Claudia, la bella ragazza ingaggiata cucina anche, se lo facessi io fuggirebbero tutti e questo momento così perfetto, non voglio proprio rovinarlo.
Buona spaghettata, buon ricordo, buone risate, buonanotte e soprattutto grazie a tutti.
ah! Raffaello!? hai dimenticato l'ombrello.

Io, nel frattempo, M'illumino d'immenso.
Viola


Ringraziamenti:
Grazie a Lucia per l'interpretazione del mio testo, ad Alessia (mia memoria storica) per la condivisione continua dei miei dipinti e i miei eventi, ad Ennio che si è prestato come presentatore senza un perché, a Giulia per i dolci e l'aiuto sulla ricerca delle lampade, a Monica per le mie indecisioni sulle cornici in sala video e altre mille indecisioni (e per i sushi di supporto), a Claudia per essere stata con me tre giorni, ad Andrea per il suo articolo post mostra, a Laura per i puff rossi d'allestimento per la sala video, a Paolo per avermi segnalato qualche refuso nel comunicato, a tutti gli elencati di cui ho quasi imparato i nomi (se scordo qualcuno avvisatemi) e, ovviamente, grazie ai miei fratelli e i miei genitori che hanno supportato e sopportato, come sempre, i miei nervosismi da organizzazione.