"Non è
proprio il continuo movimento a creare un'opera...
immobile?"
dietro le quinte
Sogno, beatamente sogno: un sacco di gente, lo studio è un teatro e non ci si entra, il mio testo è
interpretato da Lucia e io sono contenta perché ho uno
studio davvero grande e anche una sala video. Quasi la
Gagosian Gallery!
Mi sveglio acc! nooo! realizzo che il mio studio è di
pochi metri quadri, tanti dipinti a cui dico
"Buongiorno!" ogni giorno e non ho una sala video. Come
faccio? Ne devo avere una assolutamente.
Inutile pensare a cosa avrei potuto avere e a cosa mi
piacerebbe avere, non è e non è mai stato nel mio
pensare e allora vedo ciò che ho e lo sfrutto al
massimo, la saletta mansardata della divulgazione (dove
c'è il pc) diverrà una sala video e tutto il resto come
sempre: esposizione (fissa per cui non devo fare quasi
nulla tranne le pulizie -vitali-) e il solito piccolo posto per
l'attore, esattamente come è capace di fare un bravo
cuoco che, anche con pochi ingredienti, crea qualcosa
che lascerà un sapore sublime.
Ok si farà, poi, se il sapore sarà sublime... lo
vedremo.
Ragiono sul caos e sul movimento, penso e mi stupisco di quanto movimento
ci sia intorno ad un'opera che poi rimarrà immobile in eterno, un
paradosso! penso e ripenso, semplifico il pensiero filosoficocontorto e
da qui parto con il
titolo della mostra.
Decido un fine settimana, tre giorni di passione, prendo
più di un mese e mezzo di organizzazione, uso le mie
molteplici personalità sfruttando quella di: pittore,
scrittore, videomaker, grafico, ufficio stampa,
allestitore, curatore, divulgatore, webmaster e...
pulitore!
Chiamo una persona che stia con me per tre giorni che si
occupi di dare informazioni sui dipinti e video,
accoglienza e guardaroba; compro vino, stuzzichini e
poi invito, invito e invito.
Cosa accadrà? Chi verrà solo per bere? Chi si accorgerà
che c'è stata un'organizzazione dietro? Chi noterà che
ho un sacco di personalità? E' normale averne o verrò
segnalata?
Ma soprattutto: verrà qualcuno a vedere i miei video e
dipinti? e alla performance "Lettera d'Amore
Contemporanea" ci sarà qualcuno? avrò abbastanza sedie?
Ho l'ansia, perfetto: sono al passo con i tempi.
Bene, si parte: meglio truccarsi l'età avanza e se sei
distrutto inizia a vedersi. Imparo anche a mettermi un
po' di fondotinta, sarebbe pure ora. Scarpe turchesi con
tacco (inutili, la bella ragazza ingaggiata ha comunque
20 cm più di me senza aiuti), vestito nero, collana
nera. Sono pronta.
Si apre... si apre? "oddio".
Arrivano Carla, Guido, Clara, Nucci, Luca, Laura,
Enrico, Sabrina, Marta, Alessia, Antonella, Toni, Paola,
Angela, Costanza, Emanuele.
"PURE LA SALA VIDEO HAI?" e certo! ho uno studio
elastico io! 3 posti d'onore e poi, in fondo, come dice
il mio amico Emanuele, nelle sale video dei musei ci
sono tanti posti per sedersi ma alla fine, uno solo ogni
tanto si siede lì con pazienza per vedere lo scorrere
delle immagini e a cercare di capire le parole fra un
volume troppo basso ed un altro.
Tre persone a vedere i miei
piccoli
corti saranno quindi un vero successo.
Ecco ancora Massimo, Monica,
Andrea,
Rosa, Emanuele, Claudia con due amiche, Fabio, Simonetta e
Maria.
Bene, qualcuno viene, bravi: io ad un ottavo piano non
sarei mai andata, meglio su strada, provo meno
imbarazzo.
Ho mal di piedi. Sono contenta... sono contenta?
Poi Andrea, Adriana, Roberta, Silvia, Pina e Marina.
Ecco anche Luciana, Claudia, Luisa e poi Paolo e Simona visti una sola volta 10 anni fa ad una mia mostra alla Cripta della Chiesa Anglicana,
Viviana e Massimo.
Fine, basta non viene nessuno, tic tic tic è il rumore
del timer dei termosifoni ma in realtà sembra quello
dell'orologio e incute la stessa tensione, passano i
minuti e anche le ore e qui non si vede più nessuno.
Decido fintamente che non lo faccio più, che non è
possibile passare un mese e mezzo ad organizzare senza
dipingere, mi mancano i colori, la mia matita nera fra
le mani, i miei pantaloni a quadri di lana con il
maglione marrone, i miei guanti rossi senza dita,
insomma, mi manca il mio abbigliamento che potrebbe
competere con i personaggi de "Il quarto stato" e mi
mancano quei sandali rotti con le macchie di colore.
Le cinque, le sei, le sette, le sette e dieci e quindici
e ventotto e trenta, le otto!
buuuuuuz buuuuuuz buuuuz (questo è il rumore del
citofono) non la smette più. Chi è?... Chi?... Chi è? in
realtà non li conosco tutti, imparerò anche i loro nomi?
E' troppo piccolo qui, c'entreremo? ma sì, come andrà
andrà ed entreremo tutti... credo.
Ecco
Lucia Ciardo con la sua amica truccatrice Barbara,
le preparo il vestito nero, la collana nera, un guanto
lungo nero e il cappello rosso. E' bellissima, Barbara la
trucca, bella, brava Barbara. Sembra uscita dal quadro,
perfetto: io, mi illumino di nuovo.
Buzz Buzz Buzz eccoli, dove li metto? le sedie sono
pronte, sembra un piccolo teatro, incastro le persone con
una sapienza improvvisata che il giorno dopo mi dico: ma
come è accaduto?
Tutti (quasi) seduti, ho 19 sedie. Una maniaca delle
sedie. Qualcuno è in piedi, spero non stia troppo scomodo.
Scccchhh... Silenzio, si inizia: Ennio, un bel signore con
la barba un po' distinto ma con una piccola vena di follia
negli occhi, si mette il cappellone bianco, la cravatta
rossa e presenta: "Signori e Signore ben venuti agli
incontri
oltre Viola: pittura teatro musica e altri deliri...
presentiamo... "
lettera
d'Amore Contemporanea" scritta da Viola Di Massimo e
interpretata da Lucia Ciardo... buona visione".
Sono in fondo, all'ultimo
banco dietro al muro
come a scuola, faccio foto a caso, chiudo ogni tanto gli
occhi perché ho paura che l'attrice non ricordi nulla e ho
paura perché l'ho scritta io e anche io non ricordo più
nulla. Lo so, è stata già interpretata da Lucia al teatro
Di Documenti, al Caffè Letterario ma un po' di inquietante
timore, ammetto, ce l'ho.
Lucia si muove nello spazio come un dipinto, è a suo
agio, la gestualità, le espressioni, il cappello rosso
che si muove completa la mia opera proprio nel mio
studio.
Sì, Si muove: il mio dipinto finalmente si muove! Ho un
momento di senso di onnipotenza ed egocentrismo che però
ho l'accortezza di tenere per me, poi, mi ridimensiono.
Guardo il pubblico, nessuno sbadiglia: tutti rapiti a guardare, ascoltare Lucia.
Sì sì, sono contenta ho fatto bene.
Applausi.
Un mese e mezzo speso bene e io so che il giorno dopo
avrò la mia matita
nero fra le mani anche per
fare un solo segno, per ricordarmi che tutto ma proprio
tutto, nasce da lì.
Tolgo le sedie, ripristino la sala video, vino e varie,
si beve, si parla, ci si conosce o riconosce; vedo le
persone a proprio agio e gli occhi di tutti sorridono,
questa cosa mi riempie.
Penso: qui e ora, nessuno è in
crisi.
Bevo un bicchiere di vino bianco, buono, sano, senza
bolle. Guardo tutti, li ringrazio da dentro perché la
condivisione è una gran cosa. Voglio conoscere chi sono,
cosa fanno come vivono.
Parlo un po' con Giorgia che si propone di farmi da
modella e accetto al volo, Barbara, Caterina, Toni,
Claudia, Mimma, Valerio e poi Stefania, Francesco,
Massimo, Giulia, Monica, Claudio, Anna, Andrea, Tiziana,
Stefano, Raffaello, chi dimentico? voglio
imparare i nomi e i visi di tutti perché senza di loro
io, quel giorno, non sarei esistita così tanto.
La serata, le luci, i rossi, il vociare e l'atmosfera
assieme a tutto questo movimento mi fanno pensare agli
eleganti bordelli francesi dei dipinti di Toulouse
Lautrec.
Mi piace, nella prossima vita se dipingerò ancora, farò
anche la maitresse di quell'epoca, elegante e con un bel
boa rosso attorno al collo, l'immagine è bella e sarò immobile, dipinta ad olio.
E' l'una o le due, qualcuno ha fame, il frigo è vuoto ma
ho la pasta e i capperi quindi ovviamente: pasta con
capperi per i 12 rimasti. Claudia, la bella ragazza
ingaggiata cucina anche, se lo facessi io fuggirebbero
tutti e questo momento così perfetto, non voglio proprio
rovinarlo.
Buona spaghettata, buon ricordo, buone risate,
buonanotte e soprattutto grazie a tutti.
ah! Raffaello!? hai dimenticato l'ombrello.
Io, nel frattempo,
M'illumino d'immenso.
Viola
Ringraziamenti:
Grazie a Lucia per l'interpretazione del mio testo, ad
Alessia (mia memoria storica) per la
condivisione continua
dei miei dipinti e i miei eventi, ad Ennio che si è
prestato come presentatore senza un perché, a Giulia per i dolci e
l'aiuto sulla ricerca delle lampade, a Monica per le mie
indecisioni sulle cornici in sala video e altre mille
indecisioni (e per i sushi di supporto), a Claudia per
essere stata con me tre giorni, ad Andrea per il suo
articolo post mostra, a Laura per i puff rossi
d'allestimento per la sala video, a Paolo per avermi
segnalato qualche refuso nel comunicato, a tutti gli
elencati di cui ho quasi imparato i nomi (se scordo
qualcuno avvisatemi) e, ovviamente, grazie ai miei
fratelli e i miei genitori che hanno supportato e
sopportato, come sempre, i miei nervosismi da
organizzazione.