"THE MOSTER IN THE BOX" personale viola di massimo



ViolaDi Massimo apre il suo studio sabato 22 e domenica 23 ottobre 2016 dalle 17.00 alle 22.00 per due giornate aperte al pubblico, ingresso libero.
Il titolo delle due giornateThe monster in the box”, prende il nome dall'ultimo progetto realizzato dall'artista.

Una serie di figure urlanti, strazianti. Irritanti.
Come un’esca, la capacità di ascolto attira il mostro.
Ascolta il mostro e il mostro ti divora.
Milioni di parole e lamenti, senza pausa, senza tregua, senza ritegno. Il mostro è colui che rovescia addosso il proprio io sofferente egocentrico egoistico. Un getto di lava nera corrosiva per il benefattore udente accogliente.
Deve dire tutto, sezionare e rivoltare addosso il momentaneo dolore in ogni minuzioso dettaglio. Il suo dolore è più grande, più importante, più sconvolgente di tutti. Noi non contiamo.
Il mostro è protagonista, al centro del palco. Chi ascolta è solo il luogo in cui il mostro divertito ed eccitato si esibisce. L’ascoltatore è il posto, il palco, niente di più.
Le opere della serie “The monster in the box” sono realizzate in creta. La trasformazione che avviene nel mutare l'espressione ad ogni gesto, nell'esasperazione del volto ad ogni pressione delle dita, forma già l'eterno lamento che, asciugandosi, rimarrà incastrato nell'istante presente risuonando sottilmente in un urlo silenzioso, claustrofobico.
Il mostro catturerà l'ascoltatore, lo farà suo, imprigionandolo per sempre nel proprio prezioso io.
Andrea Volterra


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*quando: 22-23 ottobre 2016
*orario: 17.00-22.00
*per appuntamento:  info@violadimassimo.com
*ingresso libero
*dove: Studio d'arte viola - via r. morandi - 00139, Roma

dal 24 al 29 ottobre la mostra proseguirà dalle 17.00 alle 21.00 con ROME ART WEEK

la via della pietra e il feminino... sacro? - viola di massimo



Sabato 2 aprile: dalle 17.00 alle 22.00 visita alle opere.
Domenica 3 aprile: ore 17.00 conferenza su “il femminino sacro” tenuta da Andrea Amato, è preferibile la prenotazione - si prega di arrivare puntuali.
Dalle 18.30 alle 22.00 lo studio sarà aperto al pubblico per la visione delle opere esposte.
Per la vista alle opere: ingresso libero senza prenotazione.

Una volta entrati nell'atelier di Viola Di Massimo, ci si ritrova in uno stato di forte disorientamento quasi in un luogo labirintico dove lo sguardo fatica a posarsi su di un punto particolare e dove il corpo non sa che direzione prendere. Viola che ci accoglie lo sa bene, e ci dà il tempo, con discrezione, di realizzare meglio dove siamo. Forse dopo la terza volta che si vive quel luogo si riesce a capire la via o le tante via da seguire, ma ci vuole attenzione, concentrazione e prima di tutto, ci si dovrà rendere conto di essere divenuti parte integrante dell'opera visto che il luogo in cui siamo, è un'opera tridimensionale dove l'osservatore si trasforma e diviene fondamentale protagonista di quel tutto.

Ci sono molte vie da seguire: e se si mette bene a fuoco ci si accorge che ognuna conduce ad una via ben precisa chiara e visibile.
Nella la via della grafite, si verrà attratti dal librone rilegato a mano contenente segni a carbone e grafite e poi, in un moto naturale, lo sguardo seguirà la via e si rivolgerà verso il cielo per seguire altri segni appesi su di un soffitto. Se si decide di seguire la via della tela saremo trasportati con lo sguardo da opere realizzate da antichi e nuovi cotoni e da sacchi di juta, e lo studio piano piano diverrà grande ed inizierà ad avere una connotazione sempre più chiara.Ne la via del gesto, troverete nei video proposti, piccole rappresentazioni di attimi di sostanza surreale, se ancora invece, seguiremo la via del legno, ci verrà naturale chiederci se le venature siano state fatte di proposito dall'albero per sorreggere o accompagnare un'invenzione. Ed in fine, se sceglieremo di prendere la via della pietra, troveremo figure che appaiono su antichi mattoni fatti a mano o pietre di ardesia o marmo, e scopriremo che forse nulla è stato creato "sopra" la materia, ma che dalla materia è apparso qualcosa che probabilmente già esisteva nella sua memoria.E dopo aver percorso tutte le vie, scopriremo ad un tratto che tutto, ma davvero tutto, ci porterà a sentire l'essenza di quel femminino che l'artista negli anni, fra trasformazioni e nuove scoperte, ha maturato.

Siamo stati abituati ad ascoltare la parola femminino accanto alla parola sacro: e la prima domanda che mi viene in mente è... può esserci qualcosa di sacro anche in un femminino... contemporaneo?
Ho chiesto all'artista e mi ha detto con decisione e convinzione di sì, il perché però, forse, me lo dirà il 2 e 3 aprile durante le giornate aperte al pubblico.

Domenica 3 aprile alle ore 17.00 Andrea Amato ci parlerà del femminino sacro.
F.M.



















per info e prenotazioni: info@violadimassimo.com

opera numero 336 del 2016

opera numero 337 del 2016

opera numero 336 del 1016